Grazie a tutti che hanno fatto il compito. Spero di aver risposto a tutti, come ho promesso.
Oggi ho un giorno pieno di impegni (devo insegnare, la prima volta da giugno!) Non so se sarò in grado di rispondere “in tempo reale”, ma farò il mio meglio.
Allora, siamo al punto più importante del corso: aspects.
Oggi imparerai
- che la vita, la pizza e i tempi verbali inglesi sono, in verità, molto SEMPLICI
- ma che li complichiamo noi…
Il compito di lunedì era:
In un commento, entro domani mattina, rispondete a queste due domande semplice:
1. Cosa significa “I am making pizza”?
2. Cosa significa “I have made pizza”?
3. Quindi, cosa significa la combinazione di 1 & 2 “I have been making pizza”?
Senza usare la parola “finita”
Naturalmente avete provato a “speigare” gli esempi, ma forse avete capito che, più che usiamo le PAROLE per assegnare un “significato” a un tempo verbale, più che iniziamo a complicare le cose.
E’ ORA, or FUTURO, o UN PERIODO?
E’ RECENTE, o APPENA, o FINITO, o NON-FINITO?
Non ho mai visto un libro di testo che da le “spiegazioni” chiare dei tempi verbali inglesi (ci sono dei libri di grammatica molto validi, comunque).
Quindi, come posso sperare di spiegarli io? Non sono un genio. Mica.
Con un’analogia. Un’ esempio dalla cucina.
Inizo
Credi che la vita è complessa? Problemi di lavoro, di amore, anche spirituale.
Anch’io.
Quindi, mi potresti “spiegare” come vivere? Per favore??
Ma con certezza, con una chiarezza totale e indiscutable? Non voglio sbagliare!
Probabilmente no, vero?
In realtà, comunque, la vita non è complessa.
Ha un inizio, una fine, e per qualche persona, se non per tutti, c’è anche la possibilità di creare nuova vita, e così continuare il processo.
I solidi, il sesso, i tempi verbali inglesi, sono solo dettagli, è quindi di poca importanza se posso vedere il quadro più grande.
Ti posso assicurare dalla mia esperienza personale che, visto dal letto nel riparto di terapia intensiva coronarica, la vità è semplice.
C’è. O non c’è.
Come con gli “aspetti” grammaticali:
- I make pizza (tempo verbale “semplice”, senza alcun “aspetto”)
- I am making pizza (abbiamo aggiunto l’aspetto “progressivo”)
- I have made pizza (abbiamo aggiunto l’aspetto “perfect”)
- I have been making pizza (ora, usiamo tutti due)
Ci sono quatto elementi con cui possiamo “codificare” il significato che intendiamo.
0
+ 1
+ 2
+ 1 +2
Vedi qualcosa che significa “finito”, “non finito”, “ora”, “domani”, “appena”, ecc.?
Non c’è.
Quando scriviamo o parliamo in inglese, abbiamo solo gli due aspetti, che possiamo scegliere di non usare, oppure di usare in modi diversi per “comunicare” il nostro “significato”.
Ma il significato NON E’ INERENTE.
Il messaggio va “decodificato” dal ascoltatore.
E quello che va capito, o non capito, dipende anche da quello che NON HAI DETTO.
Un esempio semplice, in italiano.
Sto facendo la pizza. Facevo la pizza.
“Sto facendo la pizza” capiamo come “è in progresso” vero? Ma è anche possibile che ho appena fatto delle pizza, ora l’ho completato e sto pulendo la cucina. Il concetto di “in progresso” è abbastaza elastico. E’ personale.
Ma non ho detto “Facevo la pizza”, quindi capiamo che intendo, “ora”, “intorno ad ora”, anche “dopo”, invece di “nel passato”.
Insomma, possiamo capire quello che è inteso dalle forme scelte e anche dalle forme NON SCELTE.
Continuiamo con questo esempio.
Sto facendo la pizza (sono tutto infarinato). Squilla il nuovo i-phone 5. Non voglio sporcarlo, non rispondo, ma vedendo il numero e di qualcuna con cui voglio veramente parlare, vado subito a lavarmi i mani.
“Sono io. Si, scusami. Facevo la pizza.”
In attualità, sono ancora facendo la pizza, ma chi se ne importa? Col tempo verbale scelto, intendo comunicare, “al momento in qui mi hai chiamato due minuti fa”.
L’imperfetto è il tempo in italiano che comunica 2 minuti fa? Onestamente? No.
La mia scelta del imperfetto comunica il “significato” che ho finito a fare la pizza? Veramente? No.
I tempi verbali sono solo strumenti di codificazione dei significati. E strumenti molto limitati (dato che in inglese abbiamo “solo 14”!)
Tanto di quello che va capito e il risultato del processo di “de-codificazione”, che include il significato del lessico scelto (è un verbo “di azione” o “di stato”?) e anche, per esclusione, i tempi verbali NON SCELTI.
Sviluppo
Con farina, pomodoro e formaggio potrei fare una pizza, ma anche pasta pomodoro, oppure una sandwich di formaggio e pomodoro.
Cambia l’approccio, e ovviamente, il risultato finale. Ma non gli ingredienti di base.
Il sistema di tempi verbali inglesi è così.
Hai l’impasto (formi semplici), il pomodoro (progressive aspect, cioè “to be + ing”), e il formaggio (perfect aspect, fatto con il verbo ausiliario “to have” più il participio passato).
Oggi facciamo la pizza (il presente), non la pasta (passato) oppure i sandwich (futuro), quindi scegliamo l’impasto giusto.
Con l’impasto di pizza, ora ho altre scelte da fare:
- foccacia?
- pizza bianca con solo mozzarella?
- Pizza con solo pomodoro?
- Oppure una bella margerherita con pomodoro e mozzarella?
I make, I’ve made, I’m making, I’ve been making.
Quattro scelte: simple, perfect simple, progressive, perfect progressive
BASTA
Basta con le analogie stupide!! Dimmi solo cosa significa ognuno! ORA!
Mi dispiace.
Il “significato” troverai nel verbo stesso. To Make = Fare.
I tempi sono le modificazioni del verbo che scegli tu, che ti permettano di TENTARE UNA COMUNICAZIONE con che ti ascolta o legge.
Presta attenzione! E’ la parte importante
Per capire, veramente, i tempi verbali, devi smettere di assegnare significati che non esistono.
Un buon esempio è il concetto di “ora”, che NON SI TROVA nei tempi presente.
Come? Il presente non significa “ora”?
Esatto.
Si, CAPIAMO “ora”, ma dal fatto che non hai scelto un tempo passato o futuro.
Quindi capiamo “I make pizza” come “non passato, non futuro, non progressive, non perfect”. Cioè, “generalmente”.
E’ “I’m making pizza” sarà “non passato, non futuro, non perfect, ma SI: progressive”. Quindi, “in progresso”, non “generalmente” e non nel passato o nel futuro.
“I’ve made pizza” sarebbe “non passato, non futuro, non “in progresso”, ma SI: perfect aspect” (pensa al trapassato in italiano, come significa “prima di un evento nel passato – il perfect aspect significa “prima di”).
Cosa possiamo capire da un tempo verbale che vuole dire “prima del momento in cui parlo”?
Appena? Nella mia vita? Si, tutti due sono possibili. Ma serve avverbi o contesto per capire quale.
Ieri? Ovviamente no, per motivo della NON SCELTA del Past Simple.
Insomma, “I’ve made pizza” va interpretato. Probabilmente significa “appena” oppure “nella mia vita”, ma questi significati non sono presente nella forma stessa…. Sono il risultato del processo di “di-codificazione”, oppure sono indicato dal contesto.
“I’ve been making pizza”. Non passato, non futuro, ma è la vera margherita!
C’è pomodoro, c’è mozzarella, che bella!
Quindi, perfect aspect (prima del momento in cui parlo), progressive aspect (in progress).
Cos’è che intende a comunicare, con questa margherita?
Beh, prima di adesso, per un periodo.
Ma è finito? Chi sa?
E’ oggi? O nelle ultime qualche anno? Chi sa?
Dobbiamo capire queste dal contesto. Non sono una parte del “messaggio” del “tempo”.
Un ennesimo esempio:
Ti guardo. Sei tutta infarinta. “Ma che cavolo..?”
“I’ve been making pizza”
Per un periodo, prima di adesso. Tutto assolutamente chiaro. Il tempo che hai scelto mi spiega la situazione attuale (sei infarinata) riferendo al “periodo” “prima”.
“Allora, l’hai finito? Andiamo a prendere una birra?”
Devo chiederti.
Il tempo verbale che hai scelto NON MI COMMUNICA ALTRO che “prima” e “per un periodo”.
Non significa ne che hai finito a fare le pizze, ne che non hai finito.
Se voglio una birra, devo informarmi dei fatti.
Sommario
Per comunicare in inglese hai quatto possibilità (simple, progressive, perfect, perfect progressive), ma per capirti, ho 14!
Capiamo il messaggio inteso dal scelto di tempo verbale, ma anche da quelli che NON E’ STATO SCELTO.
I messaggi che possiamo “codificare” con tempi verbali inglesi con spesso diversi da quelli possibili in italiano.
Forse ci sono più possibilità in inglese.
Ma tanti significati NON possono essere comunicati coi tempi. Per questo, l’uso frequente di avverbi come “never”, “just”, ecc.
Sei MAI stato a Bologna? Sei APPENA tornato di Bologna?
Il tempo e lo stesso, ma il significato è diverso.
L’italiano non è così diverso da l’inglese. Il processo di codificare e di-codificare il tuo messaggio è lo stesso. Solo le possibilità variano.
Compito a casa
Per rafforzare la lezione di oggi riguarda il “presente”, e per preparati per affrontare il famoso problema di sceglire tra il Present Perfect e il Past Simple, ecco il compito di oggi.
In un commento, entro domani mattina, rispondete a queste tre domande semplice:
1. Qual’è la differenza tra “I live in London” e “I am living in London?
2. Qual’è la differenza tra “I live in London” “I have lived in London”?
3. Cosa capisci se ti dico “I have been living in London”?
Per evitare che ti rispondo “incompleto” o “sbagliato”, ti consiglio di leggere attentamente la lezione di oggi e di evitare l’uso di avverbi nei eventuali esempi!
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