Qualche tempo fa ti ho parlato di un’urgenza che mi riguarda. O meglio, della sua possibilità: la possibilità di partire per un viaggio in Inghilterra, per il quale devo imparare inglese velocemente.
Per darmi un metodo, ho fatto alcune ricerche e mi sono imbattuta nell’approccio metodologico chiamato CLIL.
Mentre scoprivo cosa fosse, mi sono resa conto di averlo già provato alle scuole superiori (ho frequentato un liceo linguistico) e che – effettivamente – le lezioni in CLIL sono quelle che più mi sono rimaste impresse nella memoria.
Che cos’è la metodologia CLIL?
La definizione di CLIL sul sito del Miur è la seguente:
CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un approccio metodologico rivolto all’apprendimento integrato di competenze linguistico-comunicative e disciplinari in lingua straniera.
In poche parole, significa imparare una materia non-linguistica (letteratura, storia, arte…) in una lingua straniera. In parole ancora più semplici: la lingua non è il fine, ma il mezzo.
Esempi di insegnamenti in CLIL
Ricordo bene i corsi di arte in inglese, mi piacevano moltissimo. In classe, non solo ammiravamo i dipinti di William Turner, ma ne leggevamo le interpretazioni in inglese.
E poi che soddisfazione leggere un intero libro in inglese (lingua originale), che raccontava la storia di una domestica al servizio del famoso pittore Vermeer. La donna, secondo il romanzo di Tracy Chevalier, sarebbe diventata il soggetto del famoso dipinto “Ragazza con l’orecchino di perla”.
È così che ho imparato a conoscere l’arte del pittore olandese, mentre il mio vocabolario inglese si ampliava (ho imparato parole come maid, cioè domestica, ma anche tanti nomi di verdure come leek, cioè porro).
Applicare la CLIL alla vita quotidiana
Oggi l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera è obbligatorio nell’ultimo anno dei Licei e degli Istituti Tecnici, mentre nei Licei Linguistici lo si fa già per due discipline a partire dal terzo e quarto anno.
Se anche tu come me hai finito la scuola da un pezzo, ci sono buone notizie: puoi applicare la metodologia CLIL al tuo personale percorso di apprendimento di una lingua straniera come l’inglese.
Ci sono tanti modi in cui puoi fare questo e qui vorrei parlarti dei tre che, secondo me, sono i più interessanti.
- CLIL per ambienti: il criterio è spaziale. In cucina si parla sono inglese e per cucinare si cercano solo ricette scritte in inglese, mentre si lavano i piatti si ascolta un podcast in inglese e così via. La stessa cosa può essere fatta in sala: tutto ciò che si fa in quella stanza (chiacchierare, ascoltare musica, leggere un libro) lo si fa in inglese.
- CLIL per momento della giornata: il criterio qui è temporale, più che spaziale. Per esempio: la mattina si legge il giornale in inglese, poi si ascolta la radio in francese, la sera si guardano solo film in tedesco e nel weekend i documentari in spagnolo.
- CLIL per attività: se invece vuoi imparare solo inglese, come nel mio caso, potresti scegliere una o due attività da fare solo in inglese. Per esempio vuoi leggere un libro? Niente italiano, solo libri in inglese!
Cosa ne pensi della metodologia CLIL? L’hai mai provata più o meno consapevolmente? Sono molto curiosa di conoscere la tua esperienza, perché sono certa che saprai darmi ulteriori consigli su come applicarla alla vita quotidiana.