Da quando è iniziata la pandemia, ho imparato a memoria ogni angolo della mia casa prima e della mia città poi. Di entrambe, ho notato aspetti a cui non avevo mai prestato attenzione: le pareti da imbiancare (fatto.), il fruttivendolo che prima trascuravo (provato.), il vivaio in cui ho comprato decine di piantine per rendere il salotto più confortevole (ora è decisamente più carino).
Confortevole, appunto. Tutto intorno a me è diventato più confortevole, comodo e sicuro… quello di cui avevo bisogno per resistere.
Non so se capita anche a te, ma io ho smesso di fare alcune cose: ho cambiato le mie abitudini. Per esempio, tiro fuori la macchina dal garage solo nel fine settimana, se capita. Gli altri giorni lavoro da casa e se devo spostarmi vado in bicicletta, anche per fare la spesa.
Recentemente ho dovuto prendere l’autostrada per la prima volta dopo molto tempo e ti confesso di essermi sentita spaesata, preoccupata. Ho tenuto entrambe le mani ben salde sul volante e non ho mai raggiunto la velocità dei 130 all’ora.
E poi è successo. Mi si è presentata davanti l’occasione per un cambiamento, che definirei grande se paragonato all’inevitabile monotonia vissuta nell’anno passato: trasferirmi per un periodo a Londra.
La me stessa pre-pandemia impazzirebbe di gioia: finalmente avrei l’occasione per immergermi completamente nella lingua inglese! Non avrei più bisogno di ricercare materiale autentico per imparare inglese: regole che non ricordo più, esercizi di grammatica, storie in inglese… Sarebbe già tutto lì, attorno a me e a portata di mano.
Ebbene, la me stessa di oggi sta impazzendo sì… ma di paura! Perché un conto è guardare un episodio di The Crown con i sottotitoli, la sera, attorniata dalle mie piantine… un conto è farsi degli amici in una città nuova, in cui dovrei cercare un lavoro e per farlo dovrei parlare con le persone e prima ancora capire quello che dicono!
Inutile negarlo: in tutto questo tempo di restrizioni avevo l’impressione che anche la mia comfort zone si fosse ristretta e invece non ha fatto altro che allargarsi. Ha preso il controllo delle mie abitudini e persino dei miei pensieri. Chi me lo faceva fare di svegliarmi al mattino e ascoltare BBB World Service quando potevo fare molta meno fatica ascoltando le notizie sulla radio italiana? Perché avrei dovuto faticare in inglese, una lingua che in quel momento non mi serviva affatto?
Insomma, mentre i colori delle zone d’Italia si schiarivano, la mia zona di comfort diventava più rossa che mai. E adesso come ne esco?
Secondo te riuscirei a recuperare il tempo perso e migliorare l’inglese in un mese? Non lo so, so solo che mi si è allargata la comfort zone e cerco urgentemente commenti per uscirne!