È estate, ci sono le vacanze e le persone sono tornate gradualmente a viaggiare, chi più chi meno. Anche chi decide di “rimanere a casa”, non potrà fare a meno di respirare un po’ d’aria vacanziera per le strade delle città e dei borghi italiani. Alcuni sono frequentati da turisti stranieri che, pur essendo molti meno del solito, comunque ci sono. E cosa succede quando ci sono turisti in giro? Succede che noi italiani abbiamo finalmente occasione di parlare inglese!
Questo è più o meno ciò che mi è accaduto ieri, quando mi sono ritrovata su una spiaggia del lago Maggiore dove una coppia di amici con il loro bimbo piccolo avevano deciso di trascorrere le ferie. E di invitarmi per il weekend. A un certo punto, una loro amica ci ha raggiunto, portando con sé il suo coinquilino belga (lei vive e lavora lì da alcuni mesi), che a sua volta ha portato un amico e… insomma lo sai come funzionano queste cose.
Ecco che quindi ci siamo ritrovati in un bel gruppetto variegato, in cui l’unica lingua veicolare che per certo tutti avrebbero compreso e auspicabilmente parlato era l’inglese. Ed è lì che nella mia testa è iniziato il terrore. Il terrore di dover parlare inglese con degli sconosciuti e davanti ai miei amici!
Paura di parlare inglese
Parliamoci chiaro, so perfettamente di non essere l’unica a provare questa sensazione. Gli altri, forse, si fanno molti meno problemi di me. Oppure semplicemente, sono più abituati.
Eppure, ogni volta è la stessa storia: ho paura di non riuscire a esprimermi come vorrei, paura che non mi vengano in mente le parole, paura di non riuscire a stare al passo del discorso, paura di essere giudicata per il mio terribile accento italiano.
Come superare la paura di parlare inglese con sconosciuti (e davanti agli amici!)
Posso davvero ritenermi un’esperta. Un’esperta di questa situazione: sconosciuti stranieri da una parte, amici italiani dall’altra e un enorme blocco a parlare inglese nella mia testa.
Ecco come ho imparato a risolvere la situazione dopo anni e anni di esperienza (inclusa quella di ieri!)
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Smettere di pensare di non esserne capace
Nel nostro cervello esiste una ghiandola che si chiama amigdala e ha la funzione di gestire le emozioni, in particolar modo la paura. Quando l’amigdala percepisce che ci troviamo in uno stato di paura, si attiva per proteggerci da questa condizione scomoda. Come? Bloccando il contatto con ciò che ci sta causando tale emozione negativa. E se la causa della nostra paura è, ad esempio, il pensiero di non essere capaci di parlare inglese o il ricordo di situazioni precedenti in cui la nostra performance non è stata, appunto, memorabile… allora l’amigdala bloccherà l’attività dell’ippocampo, quella parte del nostro cervello designato a ricordare i fatti. Ed ecco spiegato il famoso blocco, quello che ci impedisce di parlare inglese perché non ci viene in mente nemmeno come dire “the cat is on the table“. In pratica, più pensiamo di non essere capaci di parlare inglese, meno lo saremo. Per ottenere risultati migliori, dobbiamo semplicemente smettere di farlo.
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Trovare il proprio ritmo
Un altro grave errore che facciamo quando ci approcciamo a parlare inglese con uno sconosciuto è pretendere di farlo allo stesso ritmo in cui converseremmo con lui nella nostra lingua materna, il che è semplicemente impossibile. Un atteggiamento molto più efficace è invece quello di chi fa un bel respiro e… pensa prima di parlare. E quando lo fa, lo fa seguendo il proprio ritmo. Meglio confondere chi ci sta di fronte sparando a raffica parole in inglese sconclusionate o dare al nostro interlocutore modo di comprenderci grazie a frasi semplici ma ben strutturate, in grado di trasmettere messaggi chiari e incisivi?
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Fare parafrasi e usare perifrasi
Quando mancano le parole… ci sono le frasi! E le perifrasi 😉 Si tratta, per chi non lo sapesse, di un procedimento espressivo che consiste nel preferire un insieme di parole anziché un termine unico. Tali parole ovviamente definiscono o suggeriscono quel termine come, ad esempio, “il posto dove si paga al supermercato” al posto di “cassa” o, per dirla all’inglese “the place where you go to pay in a supermarket” al posto di…. Com’è che si dice? 😉
Parafrasare, ovvero fare parafrasi, non è un male… anzi! Si tratta di un ottimo modo per acquisire sicurezza quando è da tanto che non si parla una lingua straniera o se non si è molto abituati a farlo. Imporsi a tutti i costi di trovare “le parole giuste”, cercando la traduzione inglese di ogni termine italiano che si ha in testa è semplicemente inutile, soprattutto perché spesso non esiste un equivalente diretto tra le due lingue.
- Usare il contesto
Infine, dobbiamo imparare a usare il contesto, perché il contesto è tutto. Senza prima comprendere di che cosa si sta parlando e quali sono le intenzioni comunicative degli interlocutori in una situazione comunicativa, sarà naturalmente impossibile prendere parola. Credo che molte persone, come ho fatto io tante volte, confondano la propria apparente incapacità di parlare con una reale incapacità di comprendere. Magari, al posto di prestare attenzione, siamo troppo impegnati a preoccuparci di come formulare la prossima frase e ci dimentichiamo che comunicare è un atto naturale (lo fanno anche gli animali e persino le piante!). Quando ci liberiamo di tutte le paure, troviamo sempre il modo per farlo.
Parlare inglese con sconosciuti può generare un blocco. Oppure, può diventare un’occasione in cui mettersi in gioco, trasformandosi in un’esperienza ricca di quelle difficoltà che rendono le esperienze interessanti e memorabili.
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