Devo dirtelo subito, l’argomento della lezione di oggi sarebbe molto più semplice se tu studiassi turco o francese invece di inglese. È anche complicato per gli italiani perché in italiano non c’è la grammatica analoga.
Sei sicuro di non voler cambiare e studiare francese, n’est-ce pas? O turco, değil mi? Insisti con l’ inglese, vero?
Allora, “We’ll start, shall we?” (Iniziamo, va bene?)
Sì, bravo/a. Hai già capito che oggi parliamo di “question tags”, ovvero queste piccole domandine che vanno attaccate alla fine di una frase per cambiarla in una domanda.
Hai capito.
Hai capito?
Hai capito, vero?
L’ultima riga è un esempio di un “question tag”, che in italiano non sono molto usate perché l’intonazione (la “musica” delle frase) può creare lo stesso effetto.
La differenza tra “Hai capito” e “Hai capito?” è di punteggiatura quando scrivi e di intonazione e accento quando parli.
In inglese gli stessi esempi sarebbero:
You understand.
Do you understand?
You understand, don’t you?
Cosa c’è da imparare qui? Prima di tutto, hai notato che nel terzo esempio (inglese) c’è un “question tag” che usa lo stesso ausiliare (do) come per la domanda “vera” ?
Se, invece di utilizzare un ausiliare (che naturalmente cambia secondo il tempo del verbo), utilizzassimo un verbo modale, vedremmo lo stesso verbo ausiliare nel suo “question tag”. Così:
“A sentence with ‘will’ will have a question tag with ‘won’t’, won’t it?”
poi
“Sentences with ‘do’ don’t use ‘will’ in the question tag, do they?”
“If you had studied at school, you wouldn’t need to read this article, would you?”
Intenzionalmente ti voglio confondere un po’ con questi esempi, per illustrare il problema in inglese: dobbiamo sempre identificare il “tag’ giusto per la frase.
Tieni a mente che questa grammatica è molto usata nell’ inglese parlato. Non è particolarmente difficile capire, ma scegliere la forma corretta della meta-conversazione senza fare una brutta figura non è facile.
In turco, invece, sono sempre le stesse due parole, değil mi? Beati loro, non devono pensare alla grammatica!
Poi, c’è il secondo problema. Hai notato che, negli esempi sopra, abbiamo usato un verbo ausiliare nel “question tag” che è l’opposto di quello nella frase, vero?
will – won’t?
don’t – do?
wouldn’t – would?
Negativo con positivo, positivo con negativo. Questo è l’uso tipico, e ha l’effetto di fare una domanda da una frase. Ma non è l’unico uso di “question tags”. L’altra possibilità è di fare il tag con la stessa grammatica (positivo con positivo) e così esprimere “sorpresa ” o “dubbi”.
Il professore, a uno studente che ha preso un 4 nella verifica, controlla con una domanda che abbia capito bene la situazione:
“You didn’t study, did you?” (Non hai studiato, vero?)
Il professore, a uno studente che ha preso un 4 ma dichiara di aver studiato molto, esprime sorpresa:
“You studied a lot, did you?” (Hai studiato molto…. davvero?)
Altri esempi:
“I don’t have to memorise all this, do I?” (Non devo memorizzare tutto questo, vero?)
“I have to study this, do I?” (Devo veramente studiare questo?)“This is difficult isn’t it?” (Questa è difficile, vero?)
“This is important in spoken English, is it?” (Stai dicendo che questo è importante per l’inglese parlato?)
N.B. il verbo ausiliare con “have” può essere “have/has/had” oppure “do/does/did”. Dipende se il verbo stesso (have) viene usato come verbo “principale” (in qual caso usi “do/does/did” nel present simple e past simple, come per gli altri verbi) o come verbo ausiliare (come nel tempo di verbo present perfect)
You don’t have time to help me, do you? (“have è il verbo principale, l’ausiliare è “do”)
You haven’t been to New York, have you? (“have è verbo ausiliare)
This is all quite clear now, isn’t it?
You‘ve understood this, haven’t you?
Hai una domanda per il Prof.Daniel? Lascia un commento.
Qualcuno ti ha inoltrato questo articolo? Iscriviti ora (è gratuito) per ricevere i prossimi articoli nella serie.