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“La grammatica inglese che non ti ricordi più” 1. Fare amore non guerra

Fare amore non guerra? Chi ha scritto questa roba??

Sì, lo so. Il titolo non è grammaticalmente corretto in italiano. Ma in inglese sì. L’ho fatto apposta per mostrarti una differenza importante tra le due lingue. Si tratta dell’uso dell’articolo definitivo.

Un termine grammaticale! Arrgh! Ma non preoccuparti. Sei italiano, vero? Beato te, perché chi riesce a capire gli articoli in italiano non dovrebbe avere nessun problema con quelli in inglese.

Gli articoli in inglese sono molto meno difficili che in italiano, ma i princìpi sono più o meno identici quindi, tranne per due errori tipici (che ti illustrerò tra poco), non c’è nessun motivo di avere paura.

Ma inizio con una spiegazione semplice per chi ha una fobia per quanto riguarda la grammatica.

Pronto? Bene. Allora, gli articoli sono quelle piccole parole che mettiamo prima delle “cose”, cioè non ti chiedo “Dammi penna”, devo invece chiederti “Dammi la penna” (quello che conosciamo) oppure “Dammi una penna” (non mi importa quale, basta che scrive).

Come negli esempi, dividiamo gli articoli in due gruppi: articoli definitivi (per le cose che “conosciamo”, insomma sono “definiti”) ed articoli indefinitivi (per le cose in generale).

Allora, in italiano abbiamo tanti esempi di tutti e due tipi di articoli, maschile/femminile, singolare/plurale, e lo “spelling” della parola stessa. Che confusione.

In inglese, almeno questo è molto più semplice. Abbiamo “A” e “An” per le cose che non conosciamo (“Give me a pen. Basta che scrive.”), e “The” per le cose che conosciamo già (“The pen you gave me doesn’t write”).

Quindi, i due punti di confusione che ho menzionato prima, sono:

1. (quello più facile) La differenza tra “a” e “an”

Ti hanno insegnato a scuola che “a” si usa prima delle parole che iniziano con una consonante, e “an” prima delle parole che iniziano con una vocale. Vero? (Non dirmi che lo hai dimenticato, è impossibile!)

Questa regola è vera, ma vale per il sistema fonetico, non per lo spelling. Quindi, ci sono le parole, ad esempio, che iniziano con la lettera “u” (university, united, ecc.) ma che si pronunciano con il suono /j/ come in “yes” o “yesterday”.

Devi dire, quindi, “a university”, non “an university” perché “university” inizia con il suono /j/. Non è difficile, vero?

2. (molto più difficile) “The” con i sostantivi “astratti”

“Fare l’amore non la guerra”, sempre un buon consiglio. Come si traduce in inglese? “Make love, not war”.
La differenza grammaticale è ovvia adesso: nessun articolo definitivo nella versione inglese.
Pensiamo un po’.
In italiano, quando parli dell’amore, intendi un amore in particolare? Un amore “definito”, cioè conosciuto come diverso dagli altri amori?
“L’amore che sento per te” è un amore “definito”. Ma l’amore, nel senso di qualcosa che fa meno male che la guerra, è un concetto, un sostantivo “astratto”.

In inglese, non si usa “the” per i concetti, per i sostantivi astratti. In italiano sì.
Facile da capire, ma non da ricordare. Hai l’abitudine di usare “la”, “il” in tutte le situazioni, quando parli in inglese non devi. Non sorprenderti quindi che questo errore è uno dei più frequenti, particolarmente per chi ha un livello avanzato di inglese (e quindi parla e scrive di più dei temi astratti e concettuali).

Un’altra cattiva abitudine dei miei studenti è di usare “the” quando generalizzano, ad esempio:

Gli italiani vanno sempre a votare (Italians always vote)
Le donne italiane sono belle (Italian women are beautiful)

Come vedi, quando generalizziamo in inglese, non serve l’articolo (per noi, NON è definito perché è generale, per voi È definito perché intendete includere tutti gli esempi del genere…)

See you tomorrow!

 

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